Tornareccio è da sempre l’indiscussa “capitale abruzzese del miele”: un primato dovuto ad una tradizione apistica iniziata nella prima metà del Novecento, ed oggi confermato dalle numerose aziende attive in paese, da una produzione di miele che sfiora il 10 per cento di quella nazionale, e dalla rassegna Tornareccio Regina di Miele che nell’ultimo fine settimana di settembre richiama migliaia di visitatori anche da fuori regione. Si tratta di numeri significativi, se si considera che vivono nel borgo di origini medievali poco meno di 2 mila abitanti.

Se una visita vale la pena sicuramente per assaggiare il nostro miele, Tornareccio riserva altre piacevoli sorprese, a partire dallo straordinario museo a cielo aperto fatto di mosaici installati sulle facciate delle abitazioni: oltre ottanta capolavori disseminati in ogni parte del paese, che raffigurano bozzetti di artisti di fama internazionale. Da dieci anni, grazie all’idea del nostro compaesano Alfredo Paglione, mecenate e gallerista, Tornareccio è diventato anche il paese dei mosaici, dove ogni anno si svolge la rassegna estiva di arte contemporanea “Un Mosaico per Tornareccio”, per scegliere le nuove opere che poi il Gruppo Mosaicisti di Ravenna trasforma in altrettante opere musive, e una fortunata Scuola di Mosaico nel mese di agosto. Passeggiando tra piazze, chiese e vicoli, potrete imbattervi in mosaici che raffigurano opere di Fioroni, Galliani, Severini, Sassu, Calabria, Ceccobelli, Mattioli, Guccione, Modica, Sughi, Savinio, Licata, Giovannoni, Bulzatti e molti altri.

È, questo, un modo suggestivo per scoprire il nostro paese: il suo bel centro storico con la chiesa madre dedicata a Santa Vittoria (XV secolo) o il santuario della Madonna del Carmine (XVI secolo) o la piccola chiesa di San Rocco (XIX secolo), che conserva al suo interno una pregevole via crucis di Aligi Sassu.

Se invece siete amanti della natura e dell’archeologia, imperdibile è una passeggiata su Monte Pallano, alle spalle di Tornareccio. Con le possenti mura megalitiche del IV secolo a. C., l’abitato di epoca ellenistico-romana (II secolo d.C.), il centro visite con informazioni naturalistiche, i numerosi sentieri da fare a piedi o a cavallo e le numerose aree attrezzate per pic nic rappresenta una meta imperdibile, specie nelle giornate di primavera quando, dalla sommità, lo sguardo raggiunge le Isole Tremiti, il Monte Conero nelle Marche e il Gargano in Puglia.